STRANGER THINGS 

Come la cinematografia ha reso possibile un capolavoro. Analisi tecnica delle luci.

La serie Netflix Stranger Things, nata dal genio dei fratelli Duffer, grazie alla sua storia avvincente e al cast di talento, è una delle produzioni della piattaforma di streaming più viste di sempre.

Un aspetto che ha contribuito al successo della serie è la sua fotografia e l'utilizzo della luce.


La fotografia di Stranger Things è stata curata da Caleb Heymann, Tim Ives e Tod Campbell.

I tre direttori della fotografia hanno saputo accompagnare l'atmosfera inquietante della storia con una cinematografia precisa e dettagliata. 

Hanno utilizzato una serie di tecniche di illuminazione creative per progettare un'atmosfera tesa e piena di suspence, anche attraverso l'uso di luci forti e contrastanti per creare ombre dure dall’aspetto drammatico.

Inoltre, hanno utilizzato spesso luci calde e dorate per creare una sensazione di calore, soprattutto durante i momenti più tesi della trama.


La fotografia di "Stranger Things" è stata influenzata dal cinema degli anni 80 come, ad esempio, Gremlins, Indiana Jones e Ritorno Al Futuro con l'uso di colori vivaci e saturi.


Nelle scene interne, per avere delle luci morbide sui soggetti, è stata utilizzata la tecnica delle “Book Light” che consiste nel far riflettere la fonte luminosa su un pannello riflettente per poi diffondere la luce riflessa attraverso l'utilizzo di una bandiera, creando in questo modo un basso contrast


Per quanto riguarda le location esterne, Ives, ha utilizzato un approccio differente, ispirandosi al fotografo William Eggleston e cercando di ridurre al minimo i contrasti.

Questa però resta comunque una serie di stampo horror, quindi Ives ha osato con la luce lasciando i dettagli nell’ombra.


Campbell ha deciso di utilizzare un approccio differente rispetto ad Ives, utilizzando il più possibile una sola fonte luminosa e sfruttando al meglio la tecnica della Silhouette.

Utilizzando un'unica sorgente luminosa, Campbell, ha voluto creare un’immagine con dei contrasti alti e delle ombre dure “Low Key”.


La maggior parte delle scene "naturali" in Stranger Things sono girate con una flat light, cioè uno stile di illuminazione uniforme che produce pochissimo contrasto.


Un aspetto molto importante delle luci in questa serie è che vengono utilizzate in modo diegetico, ovvero come oggetti di scena con uno scopo ben definito, così da aumentare i momenti creepy e di suspense dell’intera produzione.


In sintesi, l’utilizzo della luce in scenografia e come metodo di illuminazione sul set ha fatto sì che questa serie trasmettesse delle emozioni molto forti al pubblico, rendendola unica nel suo genere.

Un altro aspetto molto interessante di questa produzione sono gli Obiettivi Leica e le Fotocamere RED utilizzate durante le riprese (1-3).

Gli Obiettivi Leitz Summilux-C hanno la capacità di tradurre la luce in modo molto naturale, levigando la pelle e donandole brillantezza, ed è proprio grazie a questa attrezzatura che è stato possibile usare un’illuminazione Flat e naturale.

Nella terza stagione è stata aggiunta una RED DSMC2 8K VV con un sensore Monstro da 35.4 Megapixel, il grande formato ha permesso ad Ives di osare ancora di più con la luce, che, anche se sul set risultava artificiosa, in fase di ripresa è stata catturata in modo naturale e morbido.


Nella quarta stagione la RED, la camera è stata cambiata per gestire meglio la conservazione delle luci ed il contrasto dei colori nelle scene sottoesposte. È stata sostituita con una ARRI ALEXA LF rendendo possibile il raggiungimento di un look più simile ai blockbuster come Dune e Ford v Ferrari, scelta stilistica già prefissata fin dall’inizio della produzione, ma che non era stata possibile poichè nel 2016 non esisteva ancora un modello RED con sensore 4k che rispettasse i requisiti Netflix.


Per questo motivo le prime tre stagioni sono state girate con “RED Dragon, RED Helium, RED Monstro”. È interessante sottolineare che nell’ultima stagione sono stati utilizzati 12 obiettivi a focale fissa, cosa che non avevano mai fatto nelle stagioni precedenti.


Sempre nella quarta stagione, sono stati utilizzati degli zoom e dutch angles per rendere ancora più immersiva la produzione agli occhi dello spettatore e allo stesso tempo dare un alone di inquietudine.


In cinematografia, le riprese Zoom, vengono eseguite con degli obiettivi con lunghezze focali variabili, i tipi di zoom della fotocamera più conosciuti sono “avanti e indietro” ma questa tecnica può essere combinata con un dolly shot per creare un dolly zoom.


Il  Dutch angle è una tecnica di ripresa che consiste in una decisa inclinazione laterale della fotocamera durante l’inquadratura, in modo che l'orizzonte risulti in diagonale rispetto ai bordi dell'immagine. Questa tecnica viene utilizzata molto spesso da Tarantino ed è possibile capirne la “potenza” nel film Bastardi senza gloria.

Di Francesco Scaffardi
10/01/23